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Monumenti di Berlino
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La Sankt Hedwigs Kathedrale (1773), in Bebelplatz, è stata il secondo edificio – dopo la Staatsoper – a essere costruito secondo il progetto del Forum Fridericianum, la visionaria “Atene sulla Sprea” voluta da Federico II di Prussia (1740-1786) nell’area dove un tempo sorgeva il Palazzo Reale. Facilmente riconoscibile per la sua grande cupola in rame, Sankt Hedwigs è la più antica chiesa cattolica dell’arcidiocesi di Berlino, l’unica fino al 1854.
La chiesa fu dedicata a Sant’Edvige, patrona della Slesia, una regione - oggi in Polonia - che Federico II aveva conquistato nel 1742. Per la piccola comunità cattolica di Berlino, che viveva in un territorio fermamente protestante fin dai tempi della Riforma luterana, la realizzazione di questo luogo di culto fu un chiaro segnale della libertà religiosa che vigeva nel Paese. La chiesa fu edificata su progetto di Georg Wenzeslaus von Knobelsdorff, che s’ispirò al Pantheon di Roma. I lavori cominciarono nel 1747, ma la scarsa disponibilità di fondi – per i costi elevati sostenuti da Federico II nella guerra dei Sette Anni - rallentò i lavori e chiesa fu consacrata solo nel 1773.
Durante la Seconda guerra mondiale, Sankt Hedwigs fu un punto di riferimento per il movimento della resistenza, capeggiato da padre Bernard Lichtenberg, nato in Slesia e prevosto della cattedrale, poi deportato a Dachau dove morì nel 1943. Oggi Lichtenberg, beatificato nel 1996 da Giovanni Paolo II con una solenne cerimonia tenuta allo Stadio Olimpico di Berlino, è ricordato come un eroe dell’Olocausto. Le sue spoglie sono conservate nella cripta. Per la sua opera prestata ai poveri della città negli anni Venti, Lichtenberg fu soprannominato da Reinhard Heydrich “il prete dei bassifondi”, mentre per la sua opera di aperta denuncia sui campi di concentramento nazisti diventò una seccatura per Goebbels. A partire dal 1935, infatti, Lichtenberg aveva cominciato a descrivere nei suoi sermoni il modo in cui i nazisti trattavano i fratelli e le sorelle di fede ebraica e a chiedere espressamente ai fedeli di pregare per loro.
L’interno della chiesa è una versione moderna di quella originale, andata distrutta durante i bombardamenti. La ricostruzione, realizzata tra il 1952 e il 1963 sotto la direzione di Hans Schwieppert, ha comportato la sostituzione della la cupola originale con una nuova cupola in cemento armato, la realizzazione di una scalinata per la cripta e un nuovo assetto interno, con otto cappelle. Le decorazioni a rilievo sul fregio che si trova tra le colonne del portale risalgono alla fine del 19° secolo.
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