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La Shell-Haus, o Palazzo Shell, sulla Reichpietschufer, è un simbolo dell’architettura modernista. Fu realizzata tra il 1930 e il 1932, durante la Repubblica di Weimar, per ospitare gli uffici centrali della società mineraria Rhenania-Ossag, affiliata alla Shell. Emil Fahrenkamp e l’Atelier Christof Fischer la progettarono applicando i criteri della cosiddetta “architettura organica”, così chiamata perché traeva ispirazione dalle forme naturali, nella fattispecie dal movimento dell’acqua.
Passeggiando lungo la riva meridionale del Landwehrkanal è difficile non notare questa facciata, alta da cinque a dieci piani, che ricorda l’acqua increspata, con le finestre a vetri bombati che la avvolgono come nastri. Dal punto di vista architettonico, si tratta di uno dei primi edifici con struttura di acciaio.
Nel corso del tempo, il palazzo subì molti restauri (basati su approcci non sempre coerenti tra loro). Le torri indipendenti di Paul Baumgarten furono aggiunte nel 1968 sul lato nord. I lavori di restauro cominciarono nel 1997. Dopo un confronto tra diverse concezioni di restauro, prevalse la volontà di conservare il più possibile le caratteristiche originali, e questo comportò la rinuncia a migliorie moderne quali l’isolamento termoacustico, che avrebbe alterato il profilo delle finestre. Oggi l’edificio è la sede della GASAG, la società del gas della città di Berlino.
Innovativo, e privo di ornamenti e tipico dell’estetica razionale che ha caratterizzato gli edifici d’epoca modernista destinati a uffici è invece il palazzo Kathreiner, di Bruno Paul, in Potsdamer Strasse. Si tratta del primo “grattacielo” berlinese e consiste di una torre di dodici piani con due ali più basse e una facciata orizzontale in travertino.
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