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Il Museuminsel (isola dei musei) è un insieme di cinque musei – tra i quali il Pergamon – costruiti tra il 1824 e il 1930 su una piccola isola della Sprea, il fiume cittadino. Luogo di grande valore culturale e architettonico, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1999. Questa “acropoli dell’arte” abbraccia l’evoluzione della concezione museale del 20° secolo e raccoglie opere e reperti che raccontano di seimila anni di arte. Molte provengono dalle collezioni private della famiglia reale prussiana e dal 1918 sono amministrate dalla fondazione Stiftung Preusschiscer Kulturbesitz (la fondazione responsabile del patrimonio culturale degli Hohenzollern).
Il più antico tra i musei dell’isola è l’Altes Museum (1830), che è anche il più antico museo tedesco, capolavoro neoclassico di Karl Friedrich Schinkel. L’idea che portò a compiere un passo successivo, cioè a realizzare nell’area un articolato complesso museale costruendo altri quattro musei, scaturì dalla visione romantica di Federico Guglielmo IV di Prussia (1840-1861), che volle dare vita a un “rifugio” per l’arte e la scienza paragonabile al forum dell’antica Roma: una visione illuminista – così la definì l’Unesco – che ebbe il merito di dare all’arte una collocazione fisica all’interno del contesto urbano, rendendola in questo modo accessibile al pubblico.
Il piano per il rinnovamento e la modernizzazione su vasta scala dell’area, approvato e avviato nel 1999, intende oggi trasformare il sito in una location culturale d’avanguardia. I lavori termineranno nel 2015. Nella mediateca del Pergamon Museum è possibile vedere virtualmente tutto il grandioso progetto – denominato Museuminsel Berlin 2015 – e comprenderne meglio la vastità. Tra le novità, un camminamento che collegherà i diversi palazzi e interventi infrastrutturali, compreso un nuovo edificio d’ingresso – opera dell’architetto britannico David Chipperfield, dove si troveranno bar, negozi e aree espositive. Verranno anche restaurati i giardini dell’Alte Nationalgalerie, che saranno restituiti al loro aspetto dei primi anni del Novecento, e la quarta ala del Pergamon.
“L’isola del tesoro” della città di Berlino è accessibile dal lato sinistro del Deutsches Historisches Museum (museo storico tedesco), di fronte alla Staatsoper, in Unter den Linden, appena oltrepassato lo Schlossbrücke (ponte del palazzo). Il luogo ha un’importanza storico-topografica notevole perché qui, nella piccola Spreeinsel (isola sulla Sprea), nacque nel 13° secolo la città di Berlino, con i suoi due insediamenti gemelli di Berl e Cölln.
Nel 1859, dopo la costruzione dell’Altes Museum, Federico Guglielmo IV di Prussia ordinò la realizzazione del Neues Museum, che avrebbe dovuto ospitare le collezioni egizie e preistoriche. Oltre 200 milioni di euro sono stati stanziati per la ristrutturazione di questo museo, che ospita la collezione dei papiri egizi, la biblioteca antiquaria e una Nefertiti custodita da una teca in vetro.Seguì, nel 1876, la Alte Nationalgalerie, realizzata da Johann Heinrich Strack - successore di Friedrich August Stüler – e destinata alla pittura tedesca ed europea del 19° secolo. La galleria è stata riaperta nel 2001 e oggi ospita opere di Monet, Manet, Renoir e Caspar David Friedrich.
Il barocco Bode Museum (1904), che in origine si chiamava Kaiser Friedrich-Museum ed era dedicato all’arte rinascimentale, nel 1956 fu intitolato al suo primo direttore, Wilhelm von Bode. Noto per la sua collezione di sculture e di opere d’arte bizantine, è stato riaperto nel 2006, dopo una ristrutturazione durata cinque anni.
Il museo più conosciuto dell’isola resta tuttavia il Pergamon Museum (1930) di Alfred Mussel, realizzato per soddisfare l’esigenza di nuovi spazi espositivi dove ospitare le opere ritrovate dagli archeologi tedeschi del 19° secolo a Pergamo, in Asia minore, nella stessa epoca in cui Schliemann dissotterrò il tesoro di Priamo.
Il Pergamon Museum attira ogni anno un milione di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, che giungono qui per ammirare l’Altare di Pergamo, la Porta di Mileto e la Porta di Ishtar.
Sono disponibili audio-guide in molte lingue straniere, il cui utilizzo è compreso nel prezzo del biglietto d’ingresso.
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