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Monumenti di Berlino
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Lo Jagdschloss Grunewald (palazzo di caccia Grunewald) è uno dei 32 luoghi storici prussiani – tra palazzi, residenze e parchi – appartenuti alla dinastia degli Hohenzollern nel territorio compreso tra Berlino, Potsdam e Brandenburgo. I palazzi, tra i quali spicca il famoso Cecilienhof, dove nel 1945 si svolse la conferenza di Potsdam – sono oggi gestiti da una fondazione (Stiftung Preussische Schlösser und Gärten Berlin-Brandenburg).
Dopo essere divenuti proprietà dello stato nel 1918, i palazzi furono trasformati in musei e aperti al pubblico. Complessivamente, la fondazione gestisce 300 edifici e 700 ettari tra parchi e giardini, che dal 1990 sono Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Il palazzo di caccia Grunewald è il più antico tra i palazzi prussiani di Berlino. Nel 1932 fu trasformato in una galleria d’arte e oggi tra i dipinti spiccano opere datate dal 15° al 18° secolo, tra le quali spiccano gli splendidi oli di Lucas Cranach il vecchio che ritraggono la famiglia reale. Attrazione principale, perlomeno fino al completamento dei lavori di manutenzione, è l’adiacente edificio – il Magazzino di caccia – dove sono illustrate le tradizioni della caccia reale. Tra gli oggetti esposti, parte dei quali ritrovati durante lo scavo del fossato, ci sono porcellane, fucili, arredi e dipinti, compreso un ritratto del principe elettore Gioacchino II.
La tradizione della caccia nelle corti prussiane risale al 1542 e nasce come mero passatempo. Per questo motivo l’edificio, costruito da Gioacchino II (1505-1571), ha l’aspetto di un palazzo rinascimentale, con elementi barocchi aggiunti intorno al 1700. Il pittoresco zum Gruenen Wald si affaccia sulle idilliache rive del lago Grunewald ed è qui che nel 1828 il principe Carlo di Prussia reintrodusse la cosiddetta Parforcejagd (dal francese “par force de chiens”, con la forza dei cani), una tecnica che prevedeva che la preda venisse prima spinta all’interno di una barriera e poi, una volta intrappolata, abbattuta dai cacciatori.
La facciata dell’edificio è rivestita da intonaco bianco. I più interessanti elementi rinascimentali sono il Salone d’ingresso con un soffitto dipinto a simulare un motivo a cassettoni - scoperto casualmente durante i lavori di restauro del 1973 – la scalinata poligonale e un portale, alto due piani e recante la data del 1542, che in origine faceva parte del passaggio a livello sopra il fossato. È probabile che l’originale palazzo rinascimentale avesse finestre più piccole, in arenaria, sormontate da timpani. Il tetto mansardato fa parte delle modificazioni d’epoca barocca, così come gli stucchi sui soffitti. Sono ancora visibili le dipendenze, come la cucina a due spioventi.
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